Di professione politico

Anche per questa patologia, il rimedio è molto semplice: va messo un limite ai mandati e questo limite dovrebbe essere uguale a due. Significa che una persona non può ricoprire lo stesso ruolo per più di due volte consecutive.

Al momento questo limite esiste solo per i Presidenti di regione e per i Sindaci dei comuni con più di 15.000 abitanti. Andrebbe esteso a tutte le cariche elettive o di nomina politica: Deputati, Senatori, consiglieri comunali e regionali, Deputati europei, Ministri, capo del Governo, sottosegretari .. tutto.

Molti sarebbero i benefici di questa riforma: l’introduzione di persone nuove, fresche e con competenze aggiornate, si eviterebbero avvitamenti alle poltrone che di solito spostano l’obiettivo e la prospettiva dei politici dai problemi dei cittadini alla conservazione del mandato (cioè alla rielezione), una minore dipendenza degli eletti o nominati dai capi-partito.

Qualcuno spesso obietta che l’esperienza accumulata dopo due mandati, funzionale ad una migliore gestione dei problemi e delle situazioni, verrebbe sprecata. A nostro avviso è vero proprio il contrario: i problemi e le situazioni (dei cittadini) si vedono meglio stando in mezzo ai cittadini, avendo vissuto proprio quei problemi e quelle situazioni sulla propria pelle, piuttosto che avendo passato tutta la vita all’interno di istituzioni che sono comunque sempre più lontane dalla realtà, che fanno vedere e affrontare la vita vera sempre per “sentito dire”, sempre raccontata da altri.

Andrebbe poi gestita (cioè vietata per legge) la pratica di spostare da una carica all’altra chi non può più ricoprire certi ruoli: dopo due mandati, oggi un sindaco può andare al Parlamento, poi magari in Regione o in Europa per qualche altro mandato. Il risultato sarebbe lo stesso: una vita completa nelle istituzioni, saltellando da un incarico all’altro, ma sempre a carico delle finanze pubbliche, sempre vivendo nell’atmosfera ovattata che pervade le istituzioni. E’ bene che chi rappresenta i cittadini, spenda almeno la gran parte della sua vita “assieme” ai cittadini, condividendone esperienze e problemi: se poi verrà eletto e dovrà rappresentare quei cittadini, almeno saprà di cosa si sta occupando. E non avendo l’assillo di essere riconfermato (dal capo-partito) e rieletto, forse lo farà in maniera più sincera e produttiva.


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