Gli esempi concreti li abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni: ce ne sono di ogni tipo, ma per noi, semplici privati cittadini, si presentano come “prodotti sullo scaffale”, possiamo sceglierli, ma “a scatola chiusa”, non riusciamo a leggerne gli ingredienti, a capirne il funzionamento. Certo, possiamo iscriverci e farne parte, ma difficilmente il nostro parere sarà valutato e ascoltato, soprattutto se non è perfettamente allineato con la linea comune.
Stiamo facendo un lavoro di analisi e confronto degli statuti di ciascuno, per verificare quanto si assomiglino e quanto stabiliscano le regole per attuale il “metodo democratico” nella sostanza. La forma giuridica? La proprietà del simbolo? la scelta dei candidati? lo spazio per le minoranze? sono tutte questioni che meritano attenzione prima di stabilire chi veramente vuole favorire la partecipazione diffusa e chi ha solo bisogno di consenso per pesare di più.
Cercheremo di tenervi aggiornati con i risultati della nostra analisi quanto prima.
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