La nostra proposta in tema di doppi incarichi, è semplice: chi sta già svolgendo un ruolo elettivo o di nomina politica, fa quello e basta. Vuole ricoprirne un altro? si dimette e poi assume la nuova carica.
In questo modo, innanzitutto si separano in maniera precisa e completa le funzioni dello Stato: chi è in Parlamento, svolge il ruolo di Legislatore, quindi non può contemporaneamente assumere anche un incarico nell’Esecutivo (Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro, Viceministro o Sottosegretario). Questo principio è già previsto dalla legge per i comuni (superiori a 15 mila abitanti) e per le Regioni: chi fa parte della Giunta (comunale o regionale), non può essere contemporaneamente membro del relativo consiglio (comunale o regionale). Non si capisce perché a livello nazionale questo principio non debba valere nello stesso modo.
Non parliamo poi del caso in cui a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri o di Ministro sia il Segretario di un partito. A quel punto, non si potrà capire a che titolo un tale politico parli: come Ministro? come capo del Partito? Solo per guardare all’attualità, abbiamo tutti in mente i “comizi” fatti da Salvini su ogni argomento possibile, anzi, soprattutto su ogni argomento che non riguarda il suo Ministero, i Trasporti. Perché un Ministro si deve occupare di cose che non fanno parte delle sue competenze? Lo stesso vale per il Presidente del Consiglio: come può una persona in questo ruolo essere il “Presidente” di tutti? Il capo del Governo ha un ruolo istituzionale, è il capo del Governo per tutti, però contemporaneamente è anche il capo di una “parte”, di un partito. E’ evidente come questa sovrapposizione di ruoli crei confusione e disaffezione tra i cittadini elettori, contribuendo ad alzare barriere e divisioni, anziché abbatterle e ridurle.
La nostra proposta è quindi questa: chi, membro di una Camera (Deputato o Senatore), viene chiamato a fare il Ministro, si dimette dal primo ruolo, lasciandolo a chi potrà ricoprirlo a tempo pieno e non solamente nei momenti liberi (e quindi mai). Tra gli altri benefici, questo darebbe anche maggiore stabilità ai Governi, che nel caso venissero sciolti vedrebbero Ministri e Viceministri rimanere completamente fuori dalle istituzioni, in quanto dimessi per assumere un ruolo che ora non hanno più.
Anche chi abbia ruoli preminenti all’interno dei partiti deve rimanere fuori da istituzioni di “rappresentanza sopra le parti”: la Costituzione dice che chi è Deputato o Senatore “rappresenta la Nazione”, quindi non solo una parte di essa, come un partito.
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