LA SOVRANITA’ POPOLARE: Limiti e Sviluppi
Art. 1 Costituzione Italiana: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.»
Le forme ed i limiti della sovranita’ popolare sono definiti dall’assetto delle nostre istituzioni.Il primo punto e’ la forma Repubblicana che lo Stato si e’ dato a seguito del Referendum del 1946; il secondo e’ l’assetto democratico dato alla Repubblica; ovvero i Costituenti hanno determinato come elemento fonte della Sovranita’ la volonta’ del Popolo.
Come si esercita tale volonta’?
Attraverso il VOTO. Il voto e’ il primo e piu’ rappresentativo atto formale e sostanziale attraverso cui la volonta’ popolare si esprime.
La Legge Elettorale e’ la FORMA cui la Costituzione da concreta attuazione alla Sovranita’ del Popolo.
E’quindi indubbio che la LEGGE Elettorale non e’ solo un elemento accessorio, negoziabile e/o modificabile in base alle esigenze delle forze politiche e della attivita’ legislativa parlamentare, ma un anello fondamentale di una catena che va a formare la Sovranita’ popolare sancita dalla Costituzione. Ne e’ anche LIMITE.
L’attuale assetto istituzionale viene definito come Democrazia RAPPRESENTATIVA. A differenza di una democrazia DIRETTA, in cui il voto popolare determina direttamente le scelte di politica legislativa, il voto popolare concorre a determinare una RAPPRESENTANZA parlamentare; atta a tale scopo.
Lo schema previsto dalla Costituzione e’ quindi il seguente:
- Sovranita’ popolare (fonte primaria sancita dalla Costituzione)
- Repubblica Rappresentativa (Forma Istituzionale)
- VOTO/Legge Elettorale (Forma/Limite della Volonta’ Popolare)
- Delega di rappresentanza politica ai Parlamentari (investitura del Potere Legislativo).
Ulteriori limiti sanciti dalla Costituzione:
Eta’ per esprimere il voto:
- 18 anni per la Camera dei Deputati
- 25 anni per il Senato della Repubblica
Esiste quindi un limite di ACCESSO al voto, la maggiore eta’, che limita(regola) la sovranita’ individuale dei cittadini.
La disparita’ di bacino elettorale tra Camera e Sentato (ed anche di circoscrizioni e/o di metodi di calcolo elettivo) apre il dibattito sul Bicameralismo italiano. Camera e Senato, formalmente investiti dei medesimi poteri di proposta/approvazione (con doppia lettura) delle leggi, erroneamente definito “Bicameralismo Perfetto”, configurano nella sostanza un Bicameralismo RIDONDATO; non perfetto, in quanto asimmetrico nella costituzione delle rispettive composizioni parlamentari.
Un ulteriore elemento di sovranita’ e di SCELTA politica affidata al popolo e’ l’istituto del REFERENDUM che, con i limiti costituzionali (quorum, soglia per la raccolta delle firme, ammissibilita’ della Corte Costituzionale), nell’attuale assetto e’ disponibile SOLO in forma ABROGATIVA.
Possibili sviluppi, nonche’ argomenti di studio e proposte da parte di F&R
- Garantire una Legge Elettorale costituzionalmente definita; per evitare possibili manipolazioni da parte dei Partiti Politici atti ad indirizzare (influenzare) gli esiti del voto
- Definire meglio il Referendum popolare, sia in merito agli argomenti di pertinenza sia introducendo, per taluni ambiti, il Referendum Propositivo.
- Valutare il Bicameralismo Ridondato (correzione/superamento)
- Valutare l’inserimento del SORTEGGIO (semplice e/o qualificato) come metodo di compendio al sistema voto per talune funzioni (di controllo tecnico, etico ecc.)
Limiti emersi in sede di approfondimento:
Oltre alle limitazioni formali, desunte dalla Costituzione e dalle leggi in materia di Sovranita’ Popolare, esistono anche ulteriori limiti sostanziali NON previsti dalla Costituzione, ma desumibili dalla prassi consuetudinaria della politica (italiana e non solo)
Il livello di CONOSCENZA della situazione contingente (sociale, politica, economica, locale/internazionale) indirizza, influenza e LIMITA le scelte del Popolo al momento del voto.
Risulta quindi evidente che per dare efficacia alla sovranita’ popolare in una Democrazia la Scolarizzazione e la corretta e plurale Informazione, attraverso i mezzi di comunicazione di massa (oggi sempre piu’ tecnologici) diventano elementi fondamentali, senza i quali emergono in maniera preoccupante i LIMITI del potere al popolo.
Tale limite emerge macroscopico (anche attualmente) nel momento in cui la volonta’ popolare e’ chiamata ad esprimersi su tematiche estremamente specifiche (scelte di politica sanitaria in presenza di pandemia, scelte di politica energetica in presenza di disastri nucleari, scelte di politica estera in occasione di conflitti, per esempio).
Emerge sempre piu’ spesso il confronto Democrazia – Tecnocrazia intesa come potere a coloro che CONOSCONO approfonditamente determinati ambiti.
A livello di analisi della filosofia politica, inoltre, emerge un potenziale ulteriore limite: il conflitto temporale intergenerazionale. Non solo individui di eta’ avanzata, la cui aspettativa di vita potrebbe limitare il proprio orizzonte temporale, possono determinare scelte le cui conseguenze abbiano come obiettivo l’oggi e non il futuro (i non maggiorenni NON hanno accesso al Voto); ma lo stesso dubbio ha pertinenza per le generazioni presenti. Determinate scelte POLITICHE espressione della volonta’ popolare di OGGI (orientamento ecologico, energetico, economico) determinano conseguenze nel futuro (inquinamento, deforestazione, scorie nucleari, indebitamento pubblico), senza che la volonta’ popolare di coloro che subiranno le conseguenze ha modo di esprimere il proprio assenso/diniego. Tutto questo pone un interrogativo ETICO ad un possibile LIMITE temporale alla Sovranita’ popolare.
Lascia un commento