Eccoci arrivati all'ultima puntata della nostra analisi sui candidati alle ormai prossime Elezioni Europee.
Come da tradizione, vogliamo concludere esprimendo un giudizio complessivo, non tanto sui contenuti di ciascun contendente, quanto sullo stile, sulle modalità, lasciateci dire "sulle FORME" che ogni partito ha adottato per presentare i propri concorrenti.
Ci siamo inventati una metrica, cioè un sistema di misura quanto più possibile indipendente e staccato dalla contesa politica in sè, in modo da riuscire a fotografare e misurare proprio e solo i comportamenti.
Il sistema di voto che abbiamo inventato prevede:
- 5 punti ad ogni candidato che faccia parte del Governo attualmente in carica;
- 5 punti ad ogni senatore o deputato italiano presente nelle liste;
- 4 punti ad ogni candidato contemporaneamente impegnato in compiti regionali (presidenti, assessori, consiglieri);
- 3 punti ai candidati presenti in province e consigli metropolitani;
- 2 punti ad ogni Sindaco che sia stato candidato (indipendentemente dal numero di abitanti della città governata);
- 1 punto per ogni candidato inserito anche nelle Amministrazioni comunali (Assessori, Consiglieri)
- 2 punti per ogni multicandidatura oltre la prima;
- 1 punto per i deputati europei uscenti ricandidati nuovamente;
- 2 punti per i deputati europei ricandidati per una terza legislatura;
- 3 punti per quelli ricandidati per la quarta volta;
- 4 punti per i deputati europei ricandidati per la quinta volta.
Naturalmente, in questa "gara al malcostume", vince chi ottiene il valore più basso.
Ebbene, inserendo, per ciascuna anomalia, il relativo punteggio, si costruisce una classifica, che presentiamo sia 'per nome' (cioè riferita ai singoli candidati), sia 'per partito', sommando i punteggi di tutti i candidati di un partito.
Ed ecco la classifica del malcostume elettorale italiano:
Queste sono naturalmente solo le prime posizioni; dopo il 6 esiste ancora una miriade di candidati con punteggi inferiori, via via fino allo zero - i più virtuosi.
Interessante notare che su 785 candidati (alcuni come sappiamo ripetuti in più di una circoscrizione), ben 260 hanno ottenuto almeno un punto, cioè hanno qualche motivo che ne sconsiglierebbe la presentazione.
Significa che 1 su 3 ha qualche motivo per non essere votato, nel nostro modo di vedere.
Venendo ai partiti:
Ogni commento ci sembra superfluo.
Per essere precisi, va detto che gli ultimi quattro partiti nella lista qui sopra, sono presenti solo in una delle cinque circoscrizioni in cui è divisa l'Italia, perciò, con un numero molto inferiore di candidati, sono meno esposti ai rischi di comportamenti patologici.
A questo punto, lasciamo a voi ogni conclusione. Noi vi invitiamo a non votare le persone che sono visibilmente incompatibili con il ruolo di Deputato Europeo per i vari motivi che abbiamo abbondantemente presentato in questi post.
Sarebbe l'unico modo per dare un segnale di cambiamento, per quanto piccolo, e per riprendere in mano quel ruolo di orientamento, di proposta e di controllo che spetta ai cittadini.
Naturalmente per essere all'altezza di questo ruolo, così importante e delicato, bisogna prima di tutto informarsi in maniera libera e trasparente e speriamo che queste nostre analisi servano soprattutto a questo.
Quindi, buon voto! E ... #lasciaacasachiraddoppia !!!