La grandissima intuizione di De Gasperi, con Schumann e Adenauer, fu quella di far partire una "Europa possibile".
Partirono dalla CECA per un motivo estremamente serio e pratico: monitorare il mercato del Carbone e dell'Acciaio in Europa dava prima di tutto grandissime garanzie di CONTROLLO sul possibile riarmo delle nazioni.
La Germania sconfitta era in ginocchio. Aveva la sua capacita' produttiva semidistrutta dai bombardamenti e dall'invasione.
Ad EST gli URSS smontarono letteralmente, pezzo per pezzo, interi impianti siderurgici ed altiforni per portarli su suolo russo. La DDR venne saccheggiata in nome del pagamento dei danni di guerra.
La RFT, al contrario, DOVEVA rimettere in piedi la produzione e ricostruire una nazione vinta, ma immediatamente contrapposta al comunismo.
Il piano Marshall finanzio', piu' di tutti, la ricostruzione della Germania, dove si dovevano necessariamente ricostruire case, palazzi, strade, ponti (i Nazisti li avevano fatti saltare quasi tutti per evitare l'invasione) e ferrovie.
Il pericolo era un potenziale riarmo della Germania.
La CECA si preoccupo', principalmente, di evitare questo rischio.
CECA, CEE ed Euratom erano nate con un chiaro intento: salvaguardare l'Europa dai conflitti di una potenziale Terza Guerra Mondiale. Erano strutture nate e concepite con intenti politici di tutela e controllo, si sono sviluppate con questa "forma" originaria.
L’UE mantiene nel proprio DNA questa concezione.
Istituzioni burocratiche e con finalita' di controllo, concepite e sviluppate per occuparsi di ECONOMIA, finanza, commercio (e successivamente di moneta).
Oggi la UE sconta proprio quel vizio di FORMA iniziale; che era poi conseguenza di una situazione storico-politica estremamente complessa.
Vizio che va contestualizzato all’interno del progetto globale UE, un progetto lungimirante ed ambizioso che si tende a sottovalutare o sottostimare chiusi, come siamo, nella limitata prospettiva temporale della nostra vita.
Nell’arco della storia queste decine di anni sono un soffio e a noi pare che molti passi si siano fatti nella direzione di questo sogno epocale, così lucido, pragmatico, lungimirante.
Se la UE dovesse essere riformata in senso POLITICO - FEDERALISTA, sulla falsariga degli USA, con l'intento di proteggere gli INDIVIDUI e la liberta' individuale con leggi ed assetto Liberale, sarebbe un incredibile sviluppo positivo.
La UE dovrebbe essere riformata cercando di copiare un po' dagli Stati Uniti nella sua Costituzione e nel suo assetto federale. Per intenderci : l’assetto federale USA ha le sue larghe autonomie, anche in campo fiscale, quindi togliamoci dalla testa le sirene interessate del somarismo trasversale nazionale che parlano di dumping fiscale riguardo all’Olanda o che per negazionismo, per vittimismo congenito, per ignoranza o puro interesse propagandistico attaccano ogni passo dell’Europa vagheggiando un ritorno ad un passato mai esistito fatto di stati nazionali vicini ai cittadini.
Dimenticando peraltro già gli enormi vantaggi, anche di stabilità economica e bassi tassi di interesse che la semplice Unione Economica ha già portato ai singoli Stati, soprattutto quelli iperindebitati e fiaccati da anni di politiche antiliberiste e iperassistenzialiste stataliste-clientelari, culturalmente avversi al riformismo e ai cambiamenti reali.
Ogni riferimento all’Italia è voluto.
La straordinaria visione di Spinelli, all'epoca, e di seguito portata avanti come Deputato Europeo (testimoniata col Club del Coccodrillo) https://it.wikipedia.org/wiki/Club_del_coccodrillo fu' proprio quella di visualizzare una Europa unita come entità politica; non solo come struttura economico/produttiva.
Se avesse preso piede il processo di unificazione secondo i criteri di Spinelli e del Manifesto, oggi la UE non pagherebbe alcuni dei suoi macroscopici ritardi e delle sue lacune, evidenziati peraltro proprio da coloro che non vogliono l’Unione in un cortocircuito evidente.
Una UE con una forza militare unitaria, una Giustizia unitaria, un assetto fiscale e sociale il più possibile unitari, non vedrebbe gli egoismi dei paesi di Visegrad sull’immigrazione e le conseguenti derive autoritarie, non vedrebbe azioni militari nazionali come la guerra in Libia fatta dalla Francia, non vedrebbe l'opposizione della Bundesbank alla BCE... e tanti altri aspetti che, purtroppo, per vizi di "FORMA" che il progetto Europa sconta fin dall'inizio, si sarebbero potuti evitare.
Ovviamente per dare una svolta a questa situazione sarebbe utile partire da una modifica dell'assetto formale sia dei meccanismi di creazione del consenso, sia degli organi istituzionali, sia nell'assegnazione dei poteri parlamentari, sia innescando una riforma del rapporto Partito-Candidato-Elezione...
Non che questo dia garanzia automatica di buona politica, ma permetterebbe una POTENZIALE migliore politica. Condizione necessaria, ma non sufficiente...
Vorremmo una UE con finalita' politico-sociali, all’interno di una economia e di una visione del mondo chiaramente liberal-democratica, senza le risorgenti nostalgie autoritarie e antidemocratiche così tipiche dell’Europa che fu e retaggio storico terminale dell’antico dualismo catto-comunista che ha già fatto enormi danni in passato.
Il Consiglio Europeo, diretta espressione dei Governi, quindi anche dei loro relativi egoismi nazionali, non puo’ rappresentare l’ideale democratico di un “Governo Europeo”.
Pur accettando la liceità delle politiche di interessi statali, l’UE nasce proprio per superare gli eccessi centrifughi e quindi per agire più speditamente, grazie alla forma della maggioranza qualificata (lasciando l’unanimità a casi eccezionali).
Quando il Parlamento Europeo potra’ avere una reale consistenza ed un ruolo simile al Senato degli Stati Uniti, quando un organo del potere ESECUTIVO democraticamente preposto (o dal Parlamento o con voto diretto sullo stile Presidente degli Stati Uniti) avra’ competenza sull’intero territorio della UE e dei cittadini europei, allora avremmo superato quel “vizio di forma” iniziale che condiziona e determina molte storture e disfunzioni attuali.
E avremo tolta ogni arma alle forze della restaurazione che oggi ci porterebbe al baratro di una società divisa, autoritaria, intrinsecamente antidemocratica, foriera di guai futuri inimmaginabili o anche facilmente immaginabili, in realtà.
Ogni nazione avra’ la propria autonomia, come gli Stati americani, ma l’orizzonte unitario di politica sociale non potra’ piu’ essere messo in discussione.
Una Unione Europea sostanziale che si puo’ raggiungere modificando le FORME istituzionali.
Matteo Zambelli
Alberto Senini