Ci capita spesso di vedere le nostre tesi etichettate come "inutili" o quantomeno considerate come semplici "questioni filosofiche".
Tentiamo quindi di spiegare che i cambiamenti che proponiamo alle forme della politica non solo sono necessarie, ma soprattutto sono anche concrete, molto concrete!
La contrapposizione infatti fra azioni “concrete” e “filosofiche”, che alcuni fanno, non è giustificata, nè pertinente. Anzi, ci sentiamo di ribaltare la domanda chiedendo se sia meglio curare una malattia o semplicemente alleviarne i sintomi.
Spesso abbiamo l’impressione infatti che con il termine “azioni concrete” si intenda sempre, di fatto, "affrontare le emergenze", che sono sintomi, ma senza occuparci delle cause, che sono le vere patologie.
Per tentare di chiarire la posizione di Forme&Riforme, proviamo a ricorrere ad una similitudine, che viene dall'esperienza questa volta veramente concreta di uno di noi. Giusto per provare a spiegare meglio.
Pensate ad un bambino che, nei suoi primi anni di vita, è colpito ad una serie di otiti, almeno una dozzina di episodi dolorosi e pericolosi per l'udito stesso. Ogni volta il medico gli prescrive i più moderni antibiotici, per combattere l'infiammazione e scongiurare complicazioni. All'ennesima crisi, l'ennesimo medico consultato ha un'intuizione: questa predisposizione alle otiti poteva dipendere da una malformazione dei condotti, che favorisce il ristagno di liquido, che poi porta alla proliferazione di batteri infetti. Si decide di intervenire con un apparecchio funzionale e specifici esercizi. Lasciamo alla vostra immaginazione la conclusione della storia: una piccola modificazione della "forma" dei condotti, ha messo fine ad una serie interminabile di "emergenze" infiammatorie e dolorose (e sempre più gravi). Con grande risparmio di farmaci e di danni collaterali.
Quale è stata quindi la cura “concreta”? L’antibiotico prescritto ad ogni otite, con tutte le controindicazioni e complicazioni del caso, o l’intervento strutturale che ha riportato ad una "forma" fisiologica i condotti?
Tutto questo per spiegare che spesso, se non sempre, ci fermiamo ad analizzare ed a curare i sintomi, ma non ci occupiamo mai delle patologie, delle cause che provocano quei sintomi.
Siamo d’accordo che un incendio debba essere spento il più velocemente possibile e con qualsiasi mezzo, ma dopo decine e decine di incendi, non dobbiamo iniziare a chiederci se ci sia un modo per prevenirli? Tutti noi probabilmente siamo stati dei vigili del fuoco, ognuno con la propria sensibilità, in ambiti diversi, abbiamo cercato di risolvere problemi ed emergenze per il bene comune, ma ora dobbiamo provare a chiederci quali siano i problemi alla radice, le cause patologiche che hanno generato quelle emergenze.
Noi di Forme&Riforme crediamo che si debba iniziare a cambiare le "forme".