Chi ci conosce e ci segue sa quanto sia importante per noi la distinzione tra istituzioni e società, al punto che abbiamo coniato un nuovo termine per rappresentare queste due realtà: "politicità istituzionale" e "politicità sociale".
La prima tiene conto e comprende le azioni politiche, vincolanti per tutti, svolte da chi è nelle istituzioni (Governo, Parlamento, ...), le rappresenta, le gestisce a nome dell'intera nazione.
La seconda è l'insieme di strumenti, azioni e funzioni che consentono ai cittadini di elaborare idee e visioni politiche per indirizzare e controllare la politicità istituzionale nell’interesse della collettività. La politicità sociale, quindi, si sviluppa quando la società civile dispone di spazi politici e strumenti per formarsi, confrontarsi, esprimere le proprie istanze e proposte, partecipare alla elaborazione dei programmi elettorali e alla selezione dei candidati alle cariche elettive, verificare e valutare l’operato degli eletti.
Un altro interessante aspetto della nostra analisi, dedicata ad evidenziare le patologie che da anni affliggono partiti e politici nostrani (e forse non solo), è quello che possiamo definire: "di professione: politico".
In questo capitolo, abbiamo semplicemente confrontato i candidati 2024 con la lista dei Deputati Europei uscenti (eletti nel 2019 o subentrati nel corso della legislatura).
Ebbene, dei 76 uscenti eletti dall'Italia nel 2019, ben 45 vengono ricandidati (quali il 60%!).
Di questi 45, 9 ritentano l'avventura europea per la TERZA volta (erano stati eletti nel 2014 e poi nel 2019), 1 per la QUARTA (2009, 2014, 2019) e (udite udite) 2 ci stanno provando per la QUINTA volta (hanno già 4 legislature alle spalle)!