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La Politicità Sociale, nuova frontiera della politica
La Politicità Sociale, nuova frontiera della politica

L’espressione “politicità sociale”, che non esiste nel lessico filosofico e politologico, indica il grado di diffusione di coscienza, strumenti e forme politiche presenti nella società civile intesa come sfera distinta dai luoghi statali o sovrastatali ovvero dalle istituzioni che hanno il potere di prendere decisioni per tutti.

Un contributo di Pino Polistena

Baumann
Hanna Arendt
Hanna Arendt
Schrodinger

Erwin Schrodinger

"ll compito non è tanto di vedere ciò che nessun altro ha ancora visto, ma pensare ciò che nessun altro ha ancora pensato riguardo a quello che chiunque vede"

Schrodinger
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Con quale cappello?

Quante teste hanno i nostri rappresentanti in Parlamento? Quanti “cappelli” riescono ad indossare, nello svolgere la loro attivita’? Una sola testa non gli basta.

Genetica delle Istituzioni moderne - 1

(nuova edizione del precedente scritto "Istituzioni e modernità")

Il percorso storico-culturale che affrontiamo cerca di validare la tesi secondo cui le nostre istituzioni non possono funzionare adeguatamente, non a causa dei comportamenti contingenti delle persone ma a causa delle forme storiche mediante le quali si sono sviluppate.

Idee per un rilancio della rappresentanza politica e della partecipazione popolare

La formazione di una nuova maggioranza parlamentare, costituita da quasi tutte le principali forze politiche, segna un impegno comune, volto a fronteggiare la grave crisi sanitaria ed economica che affligge il Paese e a gestire efficacemente i finanziamenti europei.

Lo spirito di solidarietà politica espresso dalla formazione del nuovo Esecutivo offre anche una preziosa opportunità, forse meno visibile per molte persone, ma che non può essere sprecata: quella di realizzare le riforme istituzionali necessarie e improrogabili, soprattutto dopo l’approvazione della legge costituzionale 18 ottobre 2020, n. 1, che ha ridotto il numero dei parlamentari a partire dalla prossima legislatura.

Inconsapevolezza civile

Zingaretti, Presidente Regione LazioLa tornata elettorale di settembre metterà in una luce opaca l’inconsapevolezza civile di cui siamo tutti portatori.
Infatti non riusciamo a vedere, per un antico vulnus, quello che per altri versi è sotto gli occhi di tutti e cioè l’uso strumentale delle istituzioni politiche in funzione del consenso e della carriera, un uso che, inesorabilmente, produce un’endemica disfunzione.

Cultura e conformismo

Nuovi, molteplici e magari contrastanti conformismi si sono andati consolidando, in questi anni; ed è soprattutto latente, nella società culturale italiana, la disposizione a piegarsi ancora ad un altro unico conformismo, non importa di qual colore, solo che le circostanze politiche, di nuovo, lo suggeriscano.
Questo brano esprime ciò che notiamo da tanto tempo, e che la terribile situazione di oggi conferma: le persone “di cultura” - cioè chiunque abbia la capacità di esprimere idee e di esporle utilmente in un determinato momento - nonostante dispongano

Lettera aperta al Segretario del PD, Enrico Letta

Egregio Professor Letta,

Ci rivolgiamo a Lei, neosegretario del Partito Democratico, favorevolmente colpiti dalla sua relazione all’Assemblea Nazionale che l’ha eletta.

Istituzioni e modernità

Il percorso storico-culturale che affrontiamo cerca di validare la tesi secondo cui le nostre istituzioni non possono funzionare adeguatamente, non a causa dei comportamenti contingenti delle persone ma a causa delle forme storiche mediante le quali si sono sviluppate.

Legge elettorale: panacea di tutti i mali?

Quanto è importante la legge elettorale? Quale "forma" conferisce, una determinata legge elettorale, alla Democrazia di cui è sia mezzo che espressione? Quali conseguenze ha sull’assetto politico e parlamentare? In conclusione, quanto dovrebbe importare, ai cittadini, la discussione su quale legge elettorale adottare?
Proviamo a partire dall’ultima domanda.

Palazzo Chigi
Palazzo Chigi, sede del Governo

Per un Governo di Legislatura

La stabilità del Governo come base per uno sviluppo stabile e continuativo dell’Italia
Per farlo non serve rivoluzionare la Costituzione, come molti pensano. Leggi ordinarie, provvedimenti o piccole modifiche costituzionali possono permetterci di imboccare la strada giusta.

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